Cos lui galantemente, nella sua maniera antiquata, le baci la mano, sorridente e compiaciuto del suo discorsetto. Come al solito accompagnai Carmilla alla sua stanza, e mi sedetti a parlare con lei mentre si preparava a coricarsi. Credi, dissi ad un certo punto, che confiderai mai pienamente in me?
Lei si volt sorridendo, ma non rispose, continu soltanto a sorridermi. Non risponderai a questo? Non puoi rispondere garbatamente; non avrei dovuto chiedertelo. Avevi tutte le ragioni per chiedermi questo, o qualsiasi cosa.
Non sai quanto mi sei cara, o non crederesti alcuna confidenza troppo grande da chiedere. Ma ho fatto dei voti, due volte pi atroci di quelli di una suora, e non oso ancora raccontarti la mia storia, neanche a te.
Il tempo in cui saprai tutto molto vicino. Mi penserai crudele, molto egoista, ma l'amore sempre egoista; tanto pi bruciante quanto pi egoista. Quanto io sia gelosa non puoi saperlo. Devi venire con me, amandomi, alla morte; o odiarmi e comunque venire con me, e odiandomi attraverso la morte e oltre. Non Adesso, Carmilla, stai nuovamente cominciando a fare i tuoi selvaggi discorsi senza senso, dissi frettolosamente. Non io, per quanto io sia una sciocchina ridicola, piena di capricci e desideri; per il tuo bene parler come un saggio.
Sei mai stata ad un ballo? No; come cambi argomento. Deve essere molto affascinante. Quasi lo dimentico, sono passati degli anni. Non sei cos vecchia. Non puoi aver gi dimenticato il tuo primo ballo.
Ricordo tutto al riguardo con uno sforzo. Lo vedo tutto, come i tuffatori vedono quanto accade sopra di loro, attraverso un mezzo, denso, movimentato, ma trasparente. Accadde quella notte quanto ha confuso il disegno, e reso sbiaditi i suoi colori.
Sono quasi stata assassinata nel mio letto, ferita qui, si tocc il petto, e non sono pi stata la stessa da allora. Sei stata per morire? Si, quasi un amore crudele un amore strano, che avrebbe preso la mia vita. L'amore richiede i suoi sacrifici. Nessun sacrificio senza sangue. Andiamo a letto ora; mi sento cos pigra.
Come faccio ad alzarmi proprio ora e chiudere la porta a chiave? Giaceva con le manine sepolte sotto la sua folta capigliatura ondulata, sotto le guance, la piccola testa sul cucino; i suoi occhi luccicanti mi seguivano ovunque mi spostassi, con una specie di sorriso timido che non riuscivo a decifrare.
Le augurai la buona notte e sgattaiolai fuori dalla stanza con Mi ero spesso chiesta se la nostra avvenente ospite dicesse mai le sue preghiere. Di certo non l'avevo mai vista in ginocchio. La mattina non scendeva mai prima che le nostre preghiere di famiglia fossero finite, e la sera non lasciava mai il soggiorno per partecipare alle nostre brevi preghiere serali nell'ingresso. Se non fosse venuto fuori casualmente in una delle nostre conversazioni disimpegnate che era stata battezzata, avrei dubitato del suo essere cristiana.
La religione era un argomento sul quale non l'avevo mai sentita dire una parola. Se avessi conosciuto meglio il mondo, questa particolare negligenza o antipatia non mi avrebbe sorpreso cos tanto. Le precauzioni delle persone nervose sono contagiose, e gli individui dal temperamento simile prima poi, dopo un po' di tempo, le imiteranno.
Avevo adottato l'abitudine di Carmilla di chiudere a chiave la porta della camera da letto, avendo assorbito nella mia testa tutte le sue capricciose preoccupazioni su invasori della mezzanotte e assassini striscianti.
Avevo anche adottato la sua precauzione di fare una breve ricerca nella sua stanza, per soddisfarla che nessun sicario o ladro nascosto si fosse comodamente sistemato. Prese queste sagge misure, entrai nel mio letto e mi addormentai. Una luce ardeva nella mia stanza. Una vecchia abitudine questa, molto precoce, e nulla avrebbe potuto convincermi a farne a meno. Cos protetta, potevo prendermi il mio riposo in pace.
Ma i sogni arrivano anche attraverso muri di pietra, illuminano stanze buie, o ne oscurano di illuminate, e le loro figure escono ed entrano come loro aggrada, e ridono dei fabbri. Quella notte feci un sogno che fu l'inizio di un'agonia molto strana. Non posso definirlo un incubo, poich ero decisamente cosciente del fatto di dormire.
Ma ero altrettanto cosciente di un essere nella mia stanza, sdraiato nel letto, esattamente come me.
Vidi, o pensai di vedere, la stanza ed i suoi mobili esattamente come li avevo visti l'ultima volta, solo che era molto buio, e vidi qualcosa, che inizialmente non riuscivo a distinguere accuratamente, muoversi intorno ai piedi del letto. Ma presto vidi che si trattava di un animale di un nero fuligginoso che assomigliava ad un gatto mostruoso.
Mi apparve lungo pi o meno quattro o cinque piedi poich copriva l'intera misura dello scendiletto quando ci pass sopra; e continu a passeggiare avanti ed indietro con l'inquietudine leggiadra e sinistra di una bestia in gabbia. Non potevo urlare, per quanto come potrete supporre, ero terrorizzata. Il passo dell'animale diventava sempre pi veloce, e la stanza rapidamente sempre pi oscura, e dopo un po' cos scura che non potevo pi veder nulla della creatura a parte gli occhi.
Lo sentii saltare agilmente sul letto. I due grandi occhi larghi si avvicinarono al mio volto, ed improvvisamente sentii un dolore pungente come se due grandi aghi avessero profondamente trafitto, distanti tra loro un pollice o due, il mio petto. Mi svegliai con un grido. La stanza era illuminata dalla candela che aveva bruciato al suo posto tutta la notte, ed io vidi una figura femminile in piedi in fondo al letto, leggermente spostata sul lato destro.
Indossava un vestito scuro e largo, i capelli sciolti a coprire le spalle. Un blocco di pietra non avrebbe potuto essere pi immobile.
Non vi era il minimo movimento di respirazione. Mentre la fissavo, la figura sembr cambiare posizione, ed era ora pi vicina alla porta; poi accanto ad essa, la porta si apr, e la figura usc. Mi sentii sollevata, ed in grado di respirare e muovermi. Il mio primo pensiero fu che Carmilla mi avesse fatto uno scherzo, e che mi fossi dimenticata di chiudere a chiave. Mi affrettai alla Ebbi paura ad aprirla ero orripilata.
Saltai sul letto e mi ricoprii la testa con le coperte, giacendo l pi morta che viva fino al mattino. VII Discesa Sarebbe futile da parte mia tentare di raccontarvi l'orrore con cui, anche ora, ricordo l'avvenimento di quella notte.
Non fu il terrore passeggero che un sogno si lascia alle spalle. Sembrava approfondirsi con il passare del tempo, e si trasferiva alla stanza e persino ai mobili che erano stati teatro dell'apparizione. Il giorno seguente non sopportai di restare sola un istante.
Avrei dovuto avvertire mio padre, se non per due motivazioni contrastanti. Da un lato credevo che avrebbe riso del mio racconto, e non potevo sopportare che la cosa fosse trattata come uno scherzo; d'altro canto poteva credere che fossi stata attaccata dal misterioso disturbo che aveva invaso il nostro vicinato.
Personalmente non avevo alcuna presentimento del genere, e poich egli era stato piuttosto male per un po' di tempo, avevo paura ad allarmarlo. Mi trovavo abbastanza bene con le mie benevole amiche, Madame Perrodon, e la vivace Mademoiselle De Lafontaine. Entrambe percepivano che ero di malumore e nervosa, ed infine raccontai loro cosa giaceva cos pesantemente sul mio cuore.
Mademoiselle rise, ma mi sembr che Madame Perrodon acquistasse un aspetto ansioso. Visto che ci siamo, disse Mademoiselle, ridendo, la lunga camminata sotto i tigli, dietro la finestra della stanza da letto di Carmilla, stregata!
Martin sostiene di averla percorsa due volte, mentre stava riparando il vecchio cancello dell'orto, prima dell'alba, e di aver visto per due volte la stessa figura femminile camminare lungo il sentiero dei tigli. Possibilissimo, considerando che vi sono mucche da mungere nei campi ai lati del fiume, disse Madame. Oserei dir lo stesso; ma Martin sceglie di spaventarsi, e mai ho visto uno sciocco pi spaventato. Non dovete dire una parola al riguardo a Carmilla, perch pu vedere quella passeggiata dalla finestra della sua camera da letto interloquii, e lei , se possibile, ancor pi vigliacca di me.
Carmilla quel giorno scese un po' pi tardi del solito. Ho avuto una tale paura la scorsa notte, disse, non appena fummo insieme, e sono sicura che avrei visto qualcosa di terribile se non fosse stato per l'amuleto che avevo comprato dal povero piccolo gobbo che ho insultato in maniera cos dura.
Ho sognato una cosa nera che girava intorno al mio letto, e mi sono svegliata in uno stato di puro orrore, ed ho davvero pensato, per qualche secondo, di aver visto una figura scura vicino alla canna fumaria, ma ho allungato la mano sotto al cuscino a prendere l'amuleto, e nel momento in cui le mie dita lo hanno toccato, la figura scomparsa, e mi sono sentita piuttosto certa, che se solo fosse arrivata al mio fianco, qualcosa di spaventoso sarebbe comparso e mi avrebbe forse strangolato, come ha fatto con quella povera gente di cui abbiamo sentito.
Ebbene, senti me, cominciai, e raccontai la mia avventura, dalla quale apparve orripilata. E avevi l'amuleto vicino a te? No, l'avevo lasciato cadere in un vaso di porcellana in soggiorno, ma lo porter senz'altro con me stanotte, visto che riponi in esso cos tanta fiducia. Dopo il tempo che passato non so dirvi, o anche capire, come superai l'orrore in maniera cos efficace da riuscire a giacere da sola in camera quella notte. Ricordo distintamente di aver attaccato l'amuleto al cuscino.
Mi addormentai quasi subito, e dormii ancor pi profondamente del solito per tutta la notte. La notte seguente trascorse altrettanto bene. Il mio sonno era deliziosamente profondo e privo di sogni. Ma mi svegliavo con un senso di prostrazione e malinconia, che tuttavia non superava mai un livello che era quasi piacevole.
Bene, te l'avevo detto, disse Carmilla, quando descrissi il mio sogno quieto, anche io ho dormito in maniera cos piacevole la scorsa notte; ho attaccato l'amuleto sul petto della mia camicia da notte. Era troppo lontano la notte precedente. Sono abbastanza sicura che sia stato tutta un'impressione, a parte i sogni.
Ero solita pensare che gli spiriti maligni costruissero i sogni, ma il nostro medico mi disse che non nulla del genere. Solo una febbre passeggera, o qualche altra indisposizione, bussa alla porta, come spesso accade disse, e non riuscendo ad entrare, prosegue, suonando quell'allarme. E cosa credi che sia l'amuleto? E' stato affumicato o immerso in qualche medicina, ed un antidoto contro la malaria, rispose.
Quindi agisce unicamente sul corpo? Certo; non immaginerai che gli spiriti maligni siano spaventati da pezzi di nastro, o dai profumi del negozio di un farmacista? No, questi disturbi, girando nell'aria, cominciano mettendo alla prova i nervi, e cos infettano il cervello, ma prima che possano aggredire, l'antidoto li respinge.
Sono sicura che questo che l'amuleto ha fatto per noi. Non nulla di magico, semplicemente naturale. Sarei stata pi contenta se avessi potuto trovarmi interamente d'accordo con Carmilla, ma mi impegnai al massimo in tal senso, e l'impressione stava perdendo un po' della sua forza. Per alcune notti dormii profondamente; ma ciononostante ogni mattina sentivo la stessa prostrazione, ed un languore che pesava su di me per tutto il giorno.
Mi sentivo una ragazza cambiata. Una strana malinconia strisciava su di me, una malinconia che non volevo interrompere. Cominciarono a prospettarsi vaghi pensieri di morte, e un'idea verso la quale stavo affondando prese possesso di me, gentilmente e quasi la benvenuta. Per quanto triste, lo stato mentale che induceva aveva anche una sua dolcezza. Qualsiasi cosa fosse, la mia anima non si ribellava.
Non avrei ammesso di stare male, non avrei acconsentito a dirlo a mio padre, o a chiamare un medico. Carmilla divenne pi devota che mai nei miei confronti, ed i suoi momenti di strano parossismo di languida adorazione pi frequenti. Era solita compiacersi di me con ardore tanto crescente quanto calavano le mie forze ed i miei umori. Questo continuava a colpirmi come una fiammata momentanea di pazzia. Senza saperlo, ero ormai in una stadio piuttosto avanzato della malattia pi strana della quale un mortale abbia mai sofferto.
Vi era un'inenarrabile fascinazione nei suoi primi sintomi che mi riconciliava ampiamente con l'effetto incapacitante di quello stadio del disturbo. Questa fascinazione aument per un certo Il primo cambiamento che provai fu piuttosto piacevole. Fu molto vicino al punto di svolta che segn la discesa verso l'Averno. Alcune sensazioni vaghe mi visitavano nel sonno. L'impressione prevalente era di quel freddo brivido piacevole e particolare che proviamo nel fare il bagno, quando ci spostiamo contro la corrente di un fiume.
Ci fu presto accompagnato da sogni che sembravano interminabili, ed erano cos vaghi che non riuscivo mai a ricordare paesaggi e personaggi, o una sequenza connessa della loro trama.
Ma lasciavano un'impressione terribile, ed un senso di spossatezza, come se avessi attraversato un lungo periodo di grande sforzo mentale e pericolo. Dopo tutti questi sogni permaneva nella veglia il ricordo di essermi trovata in luogo quasi del tutto oscuro, e di aver parlato con persone che non riuscivo a vedere; e specialmente il ricordo di una voce chiara, femminile, molto profonda, che parlava come a distanza, lentamente, e generando sempre la medesima sensazione di solennit e paura indescrivibili.
A volte arrivava la sensazione simile ad una mano che scorresse dolcemente lungo la mia guancia e lungo il collo. Altre era come se calde labbra mi baciassero, sempre pi a lungo e pi amorevolmente mentre raggiungevano la mia gola, ma l la carezza si fissava.
Il mio cuore batteva pi velocemente, il mio respiro si alzava e ricadeva rapido e profondo; sopravveniva a quel punto un singhiozzare, che proveniva dal mio senso di soffocamento, che si trasformava poi in un atroce convulsione, nella quale i sensi mi abbandonavano e perdevo conoscenza. Erano passate ormai tre settimane dall'inizio di questo stato inenarrabile. Le mie sofferenze, durante l'ultima settimana, erano ricadute sul mio aspetto.
Ero diventata pallida, gli occhi erano sgranati e segnati da occhiaie, ed il languore che avevo sentito a lungo cominciava ora a manifestarsi nel mio portamento. Mio padre mi chiedeva spesso se ero malata; ma con un'ostinazione che ora mi sembra inconcepibile, persistevo nel rassicurarlo che stavo bene.
In un certo senso era vero. Non provavo dolore, non potevo lamentarmi di disturbi corporei. Il mio problema sembrava esserlo nell'immaginazione, nei nervi, e, per quanto orribili fossero le mie sofferenze, le tenevo, con morboso riserbo, quasi completamente per me.
Non poteva trattarsi di quel terribile disturbo che i contadini chiamavano l'upiro, poich ormai ne soffrivo da tre settimane, e le persone colpite raramente stavano male per pi di tre giorni, quando la morte poneva fine alle loro sofferenze.
Carmilla lamentava sogni e sensazioni febbrili, ma in nessun modo di una qualit allarmante come i miei. Dico che i miei erano estremamente allarmanti. Se solo fossi stata in grado di comprendere la mia condizione, avrei invocato aiuto e consiglio in ginocchio. Il narcotico di un'influenza insospettata agiva su di me, e le mie percezioni erano come attenuate.
Vi racconter ora di un sogno che condusse immediatamente ad una scoperta bizzarra. Una notte, al posto della voce che ero abituata a sentire al buio, ne sentii una, dolce e tenera, ed allo stesso tempo terribile, che diceva, Tua madre ti avverte di guardarti dall'assassino. Allo stesso Mi svegliai con un urlo, posseduta dall'idea precisa che stessero assassinando Carmilla.
Ricordo di essermi precipitata dal letto, ed il mio ricordo seguente di essermi trovata sul pianerottolo, gridando per cercare aiuto. Madame e Mademoiselle uscirono di corsa dalle loro stanze, allarmate; una lampada bruciava sempre nel pianerottolo, e vedendomi, appresero presto la causa del mio terrore. Insistetti per bussare alla porta di Carmilla.
Nessuno rispose al nostro bussare. Divenne presto una sequela di colpi ed un frastuono. Urlammo il suo nome, ma tutto invano. Ci spaventammo tutti, poich la porta era chiusa a chiave. Ci affrettammo a tornare, nel panico, alla mia stanza. L suonammo la campanella a lungo e furiosamente. Se la stanza di mio padre si fosse trovata su quel lato della casa, l'avremmo chiamato immediatamente ad aiutarci.
Ma ahim! Era piuttosto fuori dalla portata d'orecchio, e per raggiungerlo avremmo dovuto ricorrere ad una spedizione per la quale nessuno di noi aveva il coraggio. I servitori, tuttavia, si erano precipitati presto su per le scale; io nel frattempo mi ero tirata addosso una vestaglia e delle pantofole, e la mia compagnia era gi similmente equipaggiata.
Riconoscendo le voci dei servitori sul pianerottolo, uscimmo insieme; ed avendo rinnovato, sempre infruttuosamente, i nostri richiami alla porta di Carmilla, ordinai agli uomini di forzare la serratura.
Cos fecero, e ci ritrovammo cos, con le nostre lampade tenute in alto, all'ingresso, fissando la stanza. La chiamammo per nome; ma ancora non ci fu risposta. Guardammo intorno per la stanza.
Tutto giaceva indisturbato. Si trovava esattamente nello stato in cui l'avevo lasciato nell'augurarle la buona notte. Ma Carmilla era sparita. VIII Ricerca Alla vista della stanza, perfettamente indisturbata se non per il nostro violento ingresso, cominciammo a calmarci un po', e presto riguadagnammo lucidit a sufficienza da congedare gli uomini.
Mademoiselle era stata colta dalla possibilit che Carmilla fosse stata svegliata dal frastuono alla sua porta, e fosse saltata gi dal letto nel panico per nascondersi in un armadio, o dietro ad una tenda, dai quali non poteva emergere finch il maggiordomo ed i suoi mirmidoni non si fossero ritirati. Riprendemmo quindi la nostra ricerca, e cominciammo a chiamar nuovamente il suo nome.
Fu tutto per nulla. La nostra perplessit ed agitazione aumentarono. Esaminammo le finestre, ma erano chiuse. Implorai Carmilla, se si era nascosta, di non insistere in questo crudele scherzo ed uscire per porre fine alle nostre ansie. Fu tutto inutile. Ormai mi ero convinta che non si trovava nella stanza, n nello stanzino, la cui porta era ancora chiusa a chiave da questo lato. Non poteva averla superata. Ero del tutto confusa. Aveva forse Carmilla scoperto uno di quei passaggi segreti la cui esistenza nello schloss veniva raccontata dalla vecchia governante, per quanto la tradizione della loro precisa posizione si fosse persa?
Un po' di tempo, senza dubbio, avrebbe spiegato ogni cosa per quanto fossimo tutti, al presente, del tutto perplessi. Erano passate le quattro, e scelsi di trascorrere le rimanenti ore di buio nella stanza di Madame. La luce del giorno non port soluzione al problema. Il mattino seguente tutta la casa, mio padre in testa, si trovava in uno stato di agitazione.
Ogni luogo del castello veniva ora Non si scopr traccia alcuna della damigella scomparsa. Eravamo in procinto di far dragare il ruscello; mio padre era alle strette; che storia avrebbe dovuto raccontare alla madre della povera ragazza al suo ritorno. Io pure ero quasi fuori di me, per quanto il mio dolore fosse di una specie affatto diversa. Il mattino trascorse nell'allarme e nella frenesia.
Era ormai l'una, e ancora non avevamo notizie. Corsi nella stanza di Carmilla, e la trovai in piedi davanti al com.
Ero stupefatta, non potevo credere ai miei occhi. Con il suo bel dito mi fece segno di avvicinarmi a lei, in silenzio. Il suo volto esprimeva una paura estrema. Corsi da lei in un'estasi di gioia; la baciai ed abbracciai pi e pi volte. Corsi alla campanella suonandola con veemenza, per portare gli altri a scorgere quanto poteva immediatamente sollevare l'ansia di mio padre. Cara Carmilla, cosa ne stato di te per tutto questo tempo? Ci siamo rivoltati nelle sofferenze dell'ansia per te, esclamai.
Dove sei stata? Come sei tornata? La scorsa notte stata una notte di meraviglie, disse. Per piet, spiegaci tutto quello che puoi. Erano passate le due la notte scorsa, disse, quando andai a dormire come al solito nel mio letto, con le porte chiuse a chiave, quella sul corridoio e quella dello stanzino. Il mio sonno fu ininterrotto, e, per quanto ne so, senza sogni; ma mi sono svegliata proprio ora sul divano dello stanzino l, ed ho trovato la porta tra le due stanze aperta, e l'altra porta forzata.
Come poteva essere successo tutto ci senza il mio risveglio? Deve essere stato accompagnato da molto rumore, ed io mi sveglio particolarmente in fretta; e come potrei essere stata trasportata fuori dal mio letto senza che il mio sonno fosse Ormai Madame, Mademoiselle, mio padre ed un gruppetto di servitori erano entrati nella stanza. Carmilla fu, ovviamente, sommersa di domande, felicitazioni, e benvenuti. Non aveva che una storia da raccontare, e sembrava del gruppo la persona meno in grado di suggerire alcun modo per spiegare l'accaduto.
Mio padre passeggiava per la stanza, pensando. Vidi lo sguardo di Carmilla seguirlo per un momento con un'occhiata furbesca, scura.
Quando mio padre ebbe mandato via i servi, con Mademoiselle che era andata alla ricerca di una boccetta di valeriana e di sali, e non essendoci ormai nella stanza di Carmilla nessuno al di fuori di mio padre, Madame e me, si avvicin a lei pensosamente, le prese la mano molto gentilmente, la condusse al divano e si sedette al suo fianco.
Mi perdonerai, cara, se azzardo una congettura, e ti faccio una domanda? Chi pu avere pi diritti in merito? Domandate quello che desiderate, e vi dir tutto. Ma la mia storia semplicemente un racconto di stupore e di oscurit. Non so nulla. Ponetemi qualsiasi domanda, ma conoscete, ovviamente, i limiti che mia madre mi ha imposto. Perfettamente, bambina mia cara.
Non ho bisogno di avvicinarmi agli argomenti sui quali desidera il nostro silenzio. Ora, la meraviglia della notte scorsa risiede nel tuo spostamento dal tuo letto e dalla tua stanza, senza essere stata svegliata, e dall'avvenire di questo spostamento apparentemente con le finestre ancora chiuse, e le due porte chiuse dall'interno.
Ti esporr la mia teoria e ti far una domanda. Carmilla stava appoggiata alla sua mano con fare dimesso; io e Madame ascoltavamo senza fiato. Ora, la mia domanda questa. C' mai stato il sospetto che tu fossi sonnambula? Mai, da quando non ero davvero molto giovane. Ma ti capitato di essere sonnambula da piccola?
Si; so che accaduto. Mi stato detto di tanto in tanto dalla mia vecchia bambinaia. Mio padre sorrise ed annu. Bene, questo quanto accaduto. Ti sei alzata nel sonno, hai aperto la porta, non lasciando la chiave, come al solito, nella serratura, ma portandola con te e chiudendola da fuori; poi hai ripreso la chiave, portandola con te in una delle venticinque stanze di questo piano, o forse sopra o sotto. Ci sono cos tante stanze e sgabuzzini, cos tanti mobili pesanti, e tali cumuli di legna, che ci vorrebbe una settimane per perquisire a fondo questa vecchia casa.
Capisci, ora, cosa intendo? Si, ma non tutto, rispose. E pap, come spieghi il suo essersi ritrovata nel divano dello stanzino, che avevamo perquisito cos a fondo? E' tornata l dopo che lo avevate perquisito, sempre nel sonno, per poi svegliarsi infine spontaneamente, e sorpresa come chiunque altro di ritrovarsi in quel luogo. Vorrei che tutti i misteri potessero spiegarsi facilmente ed innocentemente come il tuo, Carmilla, disse ridendo.
E cos possiamo congratularci per la certezza che la spiegazione pi naturale dell'accaduto non coinvolge droghe, serrature scassinate, ladri, avvelenatori o streghe niente che debba allarmare Carmilla, o chiunque, riguardo alla nostra sicurezza. Carmilla aveva un aspetto incantevole. Nulla avrebbe potuto essere pi bello dei suoi colori. La sua bellezza era, io credo, Credo che mio padre stesse confrontando in silenzio il suo aspetto con i mio, perch disse: Vorrei che la mia povera Laura avesse il suo solito aspetto; e sospir.
Cos il nostro allarme termin felicemente, e Carmilla fu restituita ai suoi amici. IX Il dottore Poich Carmilla non voleva sentirne di avere un attendente che dormisse nella sua stanza, mio padre arrangi che un servitore dormisse fuori dalla sua porta, in modo che non potesse tentare un'altra simile escursione senza essere fermata sulla porta. Quella notte trascorse tranquillamente; ed il mattino seguente, il dottore, che mi padre aveva chiamato senza dirmi una parola al riguardo, giunse per visitarmi.
Madame mi accompagn in biblioteca; l il serio dottorino, dai capelli bianchi e gli occhiali, che ho descritto in precedenza, mi aspettava per ricevermi. Gli raccontai la mia storia, mentre procedevo nel racconto egli diventava sempre pi serio.
Ci trovavamo, lui ed io, nella rientranza di una delle finestre, uno di fronte l'altra. Quando terminai la mia descrizione, si appoggi con le spalle contro il muro, gli occhi preoccupati fissi su di me, con un interesse che recava un tratto di orrore. Dopo un minuto di riflessione, chiese a Madame di poter vedere mio padre. Fu chiamato di conseguenza, e mentre entrava, egli disse sorridendo: Oserei dire, dottore, che mi direte che sono un vecchio sciocco ad avervi portato qui; spero di esserlo.
Ma il suo sorriso sbiad nell'ombra mentre il dottore, con volto molto grave, gli fece segno di avvicinarsi. Lui ed il dottore parlarono per un po' di tempo nella stessa nicchia nella quale avevo appena conferito con il medico. Sembr una conversazione preoccupata ed animata. La stanza era molto grande, ed io e Madame stavamo insieme, bruciando di curiosit, sul lato pi distante.
Non potevamo udire una parola, tuttavia, perch parlavano con un tono di voce molto basso, e la profonda nicchia della finestra nascondeva il dottore alla vista, e quasi del tutto mio padre, di cui riuscivamo a scorgere giusto un piede, un braccio ed una spalla; e le voci erano, suppongo, ancor meno udibili per via della specie di stanzino che risultava formato dallo spessore del muro e dalla finestra.
Dopo un po' il volto di mio padre si affacci sulla stanza; era pallido, pensieroso, e, pensai, agitato. Laura, cara, vieni un attimo qui. Madame, il dottore dice che per il momento non le daremo problemi. Mi avvicinai di conseguenza, per la prima volta un po' allarmata; perch per quanto mi sentissi molto debole, non mi sentivo malata; e crediamo spesso che la forza sia una di quelle cose che si possono raccogliere quando vogliamo.
Mio padre mi tese la mano, ed io mi avvicinai, ma egli guardava il dottore, e disse: Certamente molto strano; e non lo capisco in pieno. Laura, vieni qui, cara; ora dai retta al Dottor Spielsberg, e cerca di ricordare. Hai parlato di una sensazione come di due aghi che bucassero la pelle, da qualche parte vicino al tuo collo, quella notte in cui hai fatto il tuo primo orribile sogno. Provi ancora alcun tipo di dolore? Affatto, risposi. Potresti indicarmi con il dito pi o meno il punto in cui credi che sia avvenuto?
Poco al di sotto della gola qui, risposi. Indossavo un vestito da giorno, che copriva il punto che avevo indicato. Ora potrete avere soddisfazione, disse il dottore.
Non ti dispiacer se tuo pap abbasser di un poco il tuo vestito. E' necessario per scorgere un sintomo del disturbo per il quale stai soffrendo. Mi trovai d'accordo.
Il punto si trovava soltanto uno o due pollici al di sotto dello scollo. Dio mi benedica! Ora potete vederlo con i vostri occhi, disse il dottore, con tetro trionfo. Cosa c'? Nulla, mia cara fanciulla, solo un piccolo segno livido, pi o meno delle dimensioni della punta del vostro mignolo; e ora, continu, girandosi verso pap, la questione : qual la cosa migliore la fare?
E' pericoloso? Confido di no, mia cara, rispose il dottore. Non vedo perch non dovresti riprenderti. Non vedo perch non dovresti cominciare a sentirti subito meglio. Quello il punto dal quale comincia la sensazione di soffocamento? Si, risposi. E cerca di ricordare il pi attentamente possibile il medesimo punto come il centro di quel brivido che hai descritto poc'anzi, come la corrente di un ruscello freddo che ti scorresse intorno? Potrebbe essere; credo di si.
Esatto, vedi? Posso conferire con Madame? Certamente, disse mio padre. Il medico quindi chiam a s Madame, e disse: Trovo che la nostra giovane amica qui sia ben lontana dall'essere in buona salute. Non sar una faccenda che avr conseguenze, spero; ma sar necessario prendere delle misure, che spiegher poco alla volta; ma intanto, Madame, sarete cos buona da non lasciare Miss Laura da sola per un momento.
Questa l'unica indicazione che ho bisogno di darvi per il momento. E' indispensabile. So che possiamo contare sulla vostra gentilezza, Madame aggiunse mio padre. Madame si affrett a tranquillizzarlo. E tu, cara Laura, so che ti atterrai alle indicazioni del dottore.
Dovr poi chiedere la vostra opinione su un'altra paziente, i cui sintomi assomigliano leggermente a quelli di mia figlia, che vi sono appena stati descritti su scala molto pi mite, ma che credo a questo punto della stessa natura. E' una giovane dama nostra ospite; ma poich come dite passerete nuovamente da qui questa sera, non potreste far meglio che cenare qui, e poi vederla.
Non scende prima del pomeriggio. Top Reviews Most recent Top Reviews. When you see Mr. Publicado por pilarb en noviembre 17, en BooksIlustration. Start reading Carmilla [with Biographical Introduction] on your Kindle in under a minute. This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these cookies, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are as essential for the working of basic functionalities of the website.
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These cookies do not store any personal information. Skip to content December 2, admin Technology. Jet Eliot Travel and Wildlife Adventures. I had just read Dracula and among the recommendations was this short novel or long tale?
The Starblood Trilogy is a tale of sorcery, demonology, murder, sexual obsession and Gothic subculture. Productos Reacondicionados Precios bajos en productos revisados por Amazon. Espero que les guste. The well-worn gothic imagery of isolated castles, flickering candles and horses rearing in the moonlight actually feels fresh when encountered what is practically their original context.
Only one thing that confused me slightly and that was the changing of the character names. Although written in less enlightened times the protagonist, narrator, and victim is painted just as attracted to Carmilla as she possibly finds her.
I have most of Ms. Shopbop Designer Fashion Brands. Dimitris Manousakis A great WordPress. I was very happy I bought the Trilogy because I could not put my Kindle down, starting the next book as soon as I finished the last. A Pomegranate Vintage Vampire Edition. Photo Speed Las fotos de un aficionado. Voiez sculpts is visceral, unapologetic, thought provoking, and sometimes horrifying, but never disappointing.
Atmospheric, with quite a good ending. Satori, an adept Chaos Ljbro, casts a spell to try and win back his lost love, Star. Near the end you do get an explanation for it bit still early on its very in your face.
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